19.01.2004
L'acqua dura protegge dagli attacchi cardiaci
Anche il fluoro sembra esercitare un effetto protettivo

Una ricerca finlandese pubblicata sulla rivista "
Journal of Epidemiology and Community Health" rivela che l'acqua dura può proteggere dalle malattie alle coronarie e dagli attacchi di cuore. Anche il fluoro sembra esercitare un effetto protettivo.
Incuriositi dall'apparentemente inspiegabile variabilità nei tassi di attacchi cardiaci in Finlandia, i ricercatori del
Geological Survey of Finland hanno analizzato le statistiche nazionali sulla popolazione, le dimissioni dagli ospedali e i dati dei certificati di morte, oltre ai risultati di studi geologici nazionali sulla durezza dell'acqua e sugli elementi in essa presenti, divisi in griglie di 10x10 chilometri.
L'analisi comprendeva la misurazione dei livelli di calcio, magnesio, fluoro, ferro, rame, zinco, nitrati e alluminio in circa 12.500 campioni di acque sotterranee. Gli scienziati hanno usato le informazioni sulla salute cardiaca di quasi 19.000 uomini di età compresa fra 35 e 74 anni che hanno avuto un primo attacco cardiaco negli anni 1983, 1988 e 1993.
I ricercatori hanno scoperto che per ogni aumento di un'unità nella durezza dell'acqua, c'era un corrispondente calo dell'uno per cento nel rischio di attacco cardiaco. Non hanno trovato un'associazione diretta fra il contenuto di minerali nell'acqua e il rischio di attacco cardiaco, ma l'analisi suggerisce comunque che i livelli più elevati di fluoro hanno un effetto protettivo, mentre il rame e il ferro sembrano avere un effetto opposto: ogni mg/litro di fluoro nell'acqua potabile risulterebbe associato con un calo del tre per cento nel rischio di attacco cardiaco. D'altra parte, ogni 1 mg/l di ferro aumenterebbe in media il rischio del 10 per cento.

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